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Rigetto Riconoscimento titolo estero: tutto rimandato alla Corte di Giustizia!

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Il TAR Lazio ha posto un ulteriore ostacolo alla legittimità dei provvedimenti di rigetto del riconoscimento dei titoli esteri! Scopri tutto ciò che ti serve per ottenere il riconoscimento del tuo titolo!

Rigetto del riconoscimento del titolo estero: il TAR Lazio apre la strada alla Corte di Giustizia

Con una recente pronuncia, il TAR Lazio ha rimesso una questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ponendo un ulteriore ostacolo alla legittimità dei provvedimenti di rigetto del riconoscimento dei titoli esteri, come il titolo di specializzazione sul sostegno conseguito all’estero.

La vicenda giudiziaria

Dopo oltre un anno dalla storica ordinanza n. 2000 del 2023, che aveva segnato un cambio di orientamento sul riconoscimento dei titoli di specializzazione conseguiti in Spagna, il TAR Lazio ha nuovamente preso posizione, questa volta rimettendo alla Corte di Giustizia UE una serie di questioni interpretative fondamentali per il riconoscimento delle qualifiche professionali.

Le questioni sollevate dal TAR

Il TAR Lazio, ai sensi dell’articolo 267 del TFUE, ha chiesto alla Corte di Giustizia di chiarire:

  • Interpretazione dell’art. 13 della Direttiva 2005/36/UE: se, in base alla Direttiva e ai principi comunitari sulla libera circolazione, un titolo di formazione specialistica conseguito in uno Stato membro debba essere riconosciuto anche se non permette l’esercizio della professione nello Stato d’origine.
  • Obbligo di valutazione dei documenti presentati: se le autorità competenti siano sempre tenute a valutare tutti i documenti forniti dall’istante, anche quando il titolo non è formalmente abilitante nello Stato d’origine, per verificare l’equiparabilità della formazione con quella richiesta nello Stato ospitante.

Implicazioni per il Ministero

Questa pronuncia complica ulteriormente la strada per il Ministero dell’Istruzione, che non potrà più rigettare automaticamente le istanze di riconoscimento senza una valutazione approfondita:

  • Sarà necessario esaminare puntualmente la formazione acquisita e verificare l’equivalenza rispetto agli standard italiani;
  • La Corte di Giustizia potrebbe obbligare le autorità italiane a uniformarsi a un approccio più inclusivo e rispettoso dei principi europei.

Una vittoria per i docenti specializzati sul sostegno

Con una recente ordinanza (n. 123/2025), il TAR Lazio, sede di Roma, ha accolto in fase cautelare il ricorso di una docente specializzata sul sostegno all’estero, conseguito in Spagna. Questa decisione rappresenta una vittoria significativa per la categoria, poiché:

  • Il provvedimento di rigetto è stato sospeso;
  • Il Ministero dell’Istruzione e del Merito è stato obbligato a riesaminare la domanda di riconoscimento del titolo professionale;
  • È stata eliminata la possibilità di un illegittimo licenziamento della docente e il rischio di essere depennata dalle graduatorie provinciali per le supplenze.

Il TAR ha inoltre evidenziato che tali provvedimenti di rigetto possono comportare gravi pregiudizi professionali, compromettendo la permanenza dei docenti nelle graduatorie di interesse.

Il Tar Lazio ha recentemente annullato un decreto del Ministero dell’Istruzione che negava il riconoscimento del titolo di specializzazione sul sostegno conseguito presso l’Università “Dimitrie Cantemir” in Romania. Il Tribunale ha ritenuto illegittimo il diniego per omesso invio del preavviso di rigetto e per violazione dell’art. 14 della Direttiva UE n. 36/2005, che prevede l’adozione di misure compensative anche in presenza di differenze sostanziali tra i percorsi formativi esteri e italiani.

Perché è importante agire

Alla luce di questo orientamento giurisprudenziale favorevole, è fondamentale impugnare i provvedimenti di rigetto emessi dall’Amministrazione ministeriale, proponendo ricorsi amministrativi per evitare lo scioglimento del contratto di lavoro.

Non lasciare che un rigetto ingiustificato comprometta il tuo futuro professionale. Scrivici subito all’indirizzo e-mail [email protected] per ricevere assistenza legale e tutelare i tuoi diritti.

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24/01/2025

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