
Durante la preselettiva, i candidati avrebbero infatti consegnato alla commissione i fogli del test e la scheda anagrafica contestualmente o separatamente, senza però averle prima inserite nelle relative buste chiuse. In entrambi i documenti (foglio risposte e anagrafica) l’Amministrazione ha deciso di fare apporre un medesimo codice numerico che, nei fatti, consente di riconoscere l’elaborato del candidato.
Il principio dell’anonimato deve essere rispettato in tutte le procedure concorsuali in cui più concorrenti gareggiano al fine di ottenere il medesimo obiettivo, e cioè il superamento del concorso. Il rispetto di tale principio risponde all’esigenza di salvaguardare la segretezza degli autori delle prove scritte fino a quando la correzione non sia stata ultimata al fine di garantire la parità di trattamento tra i candidati e la valutazione obiettiva degli elaborati. La violazione dell’anonimato è dunque una irregolarità gravissima che rischia di inficiare l’intera procedura concorsuale.
Confermata anche la presenza di una domanda errata che ha consentito l’ammissione di un nostro ricorrente che aveva contestato un quesito e che grazie all’aggiornamento del punteggio è rientrato tra i candidati ammessi alle prove scritte del concorso.
Alla luce di tali vittorie, il nostro Studio legale ha deciso di prorogare i termini di adesione al ricorso al 3 giugno
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21/04/2022