
Nel concorso autisti automezzi indetto dal Ministero di Giustizia, abbiamo individuato gravi illegittimità! Leggi l'articolo per saperne di più!
Concorso autisti automezzi Ministero Giustizia: gravi illegittimità nella selezione
Il concorso autisti automezzi indetto dal Ministero della Giustizia per 1000 posti a tempo indeterminato si sta rivelando una procedura fortemente viziata da irregolarità. In particolare, l’esclusione di numerosi candidati per presunti motivi formali e la pubblicazione tardiva dei criteri di valutazione stanno sollevando dubbi sulla legittimità del procedimento.
Se sei stato escluso senza una motivazione chiara o coerente, è possibile impugnare il provvedimento. Il nostro team legale ha già avviato l’analisi di ricorsi collettivi e individuali per tutelare i diritti dei partecipanti esclusi ingiustamente.
Concorso autisti automezzi: pubblicati gli elenchi degli ammessi
Il 19 marzo 2025 sono stati pubblicati:
- gli elenchi degli ammessi;
- la graduatoria provvisoria;
- i criteri di valutazione dei candidati.
Tuttavia, la pubblicazione è avvenuta in ritardo rispetto alle fasi di selezione, precludendo ai partecipanti la possibilità di conoscere per tempo le modalità di attribuzione dei punteggi.
Requisiti di accesso: tra norme discutibili e filtri eccessivi
Oltre ai consueti requisiti generali (cittadinanza italiana, maggiore età, idoneità psico-fisica, godimento dei diritti civili e politici), il concorso autisti automezzi prevedeva condizioni molto stringenti e potenzialmente discriminatorie, tra cui:
- Patente B valida da almeno 3 anni;
- Punteggio minimo residuo di 18 punti sulla patente;
- Assenza di sospensioni negli ultimi tre anni per violazione degli artt. 186 e 187 CdS (guida sotto effetto di alcool o sostanze).
Il requisito di “condotta incensurabile” non era specificato in modo chiaro nel bando e potrebbe essere contestato giuridicamente.
Fasi del concorso: come si è svolta la selezione
Il concorso si è articolato in tre fasi distinte, ognuna con criteri specifici:
1. Valutazione titoli (fino a 10 punti)
Attribuiti in base a:
- Voto del diploma;
- Esperienza di almeno 24 mesi come conducente per forze di polizia/corpi militari;
- Abilitazione come istruttore di guida;
- Iscrizione al ruolo periti assicurativi;
- Patente C o D.
I punteggi delle patenti e degli attestati non erano cumulabili, una scelta che ha penalizzato molti candidati qualificati.
2. Prova scritta (massimo 30 punti)
30 quesiti a risposta multipla in 45 minuti. Materie:
- Norme sul pubblico impiego;
- Codice della Strada;
- Word ed Excel;
- Lingua inglese (livello A2).
Superamento con almeno 21/30.
3. Prova pratica di guida (massimo 20 punti)
Test su strada della durata massima di 15 minuti. Si è considerati idonei con almeno 14 punti.
Possibili profili di illegittimità
Il 19 marzo scorso il Ministero ha pubblicato tre documenti cruciali sul proprio sito istituzionale, relativi a una procedura concorsuale ad alta partecipazione:
- Un elenco di 62.762 candidati ordinati per punteggio decrescente;
- Un elenco di 10.151 candidati ammessi alle prove, con punteggio minimo di 6;
- I criteri adottati dalla Commissione per l’esame delle domande.
Tali documenti, però, hanno subito suscitato ampie perplessità tra i candidati e gli operatori del diritto amministrativo, soprattutto in relazione alla legittimità della fase preselettiva basata esclusivamente sulla valutazione dei titoli.
Illegittimità della preselezione basata solo sui titoli
Il primo profilo critico riguarda l’esclusione automatica di migliaia di candidati in base al solo punteggio dei titoli. Secondo la Direttiva 3/2018 (par. 5.2), l’uso esclusivo dei titoli come criterio preselettivo è fortemente sconsigliato. Il meccanismo impiegato, invece, limita l’accesso alla prova scritta ai primi 4.000 candidati, escludendo chi, pur in possesso dei requisiti, non può dimostrare le proprie competenze in sede concorsuale.
Punteggi errati e rigidità eccessiva
Il sistema InPA ha generato numerose anomalie nella valutazione. Ad esempio, il voto di 49/60 inizialmente non era riconosciuto; sebbene la Commissione abbia corretto alcuni errori, sono rimaste rigide interpretazioni formali che hanno penalizzato candidati per mancanze documentali marginali, come la mancata allegazione della conversione del titolo da ambito militare a civile.
Inoltre, la rettifica del bando sul voto 56/60 e l’attribuzione di punteggi a titoli non pertinenti, come il caso del perito assicurativo, confermano la necessità di una revisione sostanziale dei criteri adottati.
Criteri troppo stringenti e riserve ignorate
Ulteriori profili di criticità emergono nella gestione delle patenti di guida: patenti CE o DE sono state valutate positivamente solo se indicavano espressamente il possesso delle categorie C o D. Chi non ha specificato questa equivalenza è stato escluso dal relativo punteggio, pur avendone diritto.
Anche le riserve di posti, previste solo nella graduatoria finale secondo l’art. 1, co. 4 del bando, hanno prodotto effetti distorsivi. I candidati riservatari, come ex volontari SCU o VFP, sono stati esclusi dalle prove per punteggi insufficienti nei titoli, senza poter far valere la riserva a cui avrebbero diritto.
Cumulabilità dei titoli: un freno al merito
Il sistema di non cumulabilità tra titoli similari limita l’attribuzione del punteggio al solo titolo più favorevole, impedendo a molti candidati di raggiungere il punteggio massimo di 10, nonostante possedessero più titoli rilevanti. È cruciale verificare che la Commissione abbia selezionato correttamente i titoli più vantaggiosi (es. tra patente D e esperienza come conducente in corpi militari).
Come confermato anche dal nostro storico nel ricorso vinto contro l’Università di Palermo, ogni esclusione deve essere valutata alla luce dei reali requisiti posseduti alla scadenza del bando, e non sulla base di interpretazioni eccessivamente formali.
Sei stato escluso? Contattaci!
Se hai partecipato al concorso autisti automezzi del Ministero della Giustizia e sei stato escluso per motivi poco chiari, non sei solo. Il nostro studio legale sta già predisponendo atti legali per l’annullamento o la sospensione delle esclusioni illegittime.
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23/04/2025