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Ricorso Carta Docente: vittoria per i precari!

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Importante vittoria in materia di diritto scolastico e parità di trattamento: il Tribunale del Lavoro ha riconosciuto il diritto alla Carta Elettronica del Docente anche per i precari. Orgogliosi di questa grande vittoria!

Ricorso Carta Docente: vittoria per i precari, condannato il Ministero!

Importante vittoria in materia di diritto scolastico e parità di trattamento: il Tribunale del Lavoro di Torino ha riconosciuto il diritto alla Carta Elettronica del Docente anche per i precari, accogliendo un ricorso promosso dallo Studio Legale Leone-Fell & C.

La sentenza si inserisce nel più ampio filone giurisprudenziale europeo e nazionale che contesta la discriminazione tra docenti a tempo determinato e indeterminato. Si tratta di un caso emblematico che rafforza la posizione di centinaia di insegnanti esclusi per anni dal bonus da 500 euro l’anno destinato all’aggiornamento professionale.

Il caso: un docente precario escluso dal bonus formazione!

Il docente assistito dallo studio legale aveva svolto tre anni scolastici consecutivi (2019/20, 2020/21, 2021/22) con contratti a termine nella scuola pubblica, senza mai ricevere la Carta Docente.

Secondo la difesa, questa esclusione rappresentava una violazione del principio di parità di trattamento, sancito dalla normativa dell’Unione Europea in materia di lavoro e formazione.

La posizione del Ministero e la decisione del Tribunale

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha tentato di difendere la legittimità dell’esclusione, sostenendo che la Carta Docente è destinata a chi ha una posizione stabile nella pubblica amministrazione, in quanto destinata a sostenere percorsi formativi duraturi.

Il Tribunale di Torino, con la sentenza del 26 marzo 2025 (proc. 3588/2024), ha però rigettato questa interpretazione, accogliendo la tesi della difesa e richiamando la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e della Corte di Cassazione.

I punti chiave della sentenza:

Il contratto a termine non giustifica l’esclusione dalla Carta Docente;

  • Il diritto alla formazione continua è riconosciuto anche ai lavoratori precari;
  • Il Ministero è stato condannato a:
  1. Consegnare la Carta Docente per un totale di € 1.500 (500 euro per ciascun anno di servizio);
  2. Pagare gli interessi legali;
  3. Rimborsare le spese legali sostenute dal docente.
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Ricorso Carta Docente: un precedente che rafforza la tutela dei precari

Questa pronuncia rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta per l’equità nel sistema scolastico italiano. Sebbene la giurisprudenza abbia già riconosciuto la legittimità del diritto anche ai precari, questa sentenza rafforza e consolida l’orientamento a favore dei lavoratori a termine, costituendo un punto di riferimento per futuri ricorsi.

È un segnale forte, che valorizza il contributo dei docenti precari nella scuola pubblica e ne riconosce, finalmente, pari diritti in materia di aggiornamento e formazione professionale.

Se anche tu hai vissuto o stai vivendo una situazione simile, non esitare a contattarci!



08/04/2025

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