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Scuola, presto un concorso a cattedra anche per i non abilitati?

Scuola, presto un concorso a cattedra anche per i non abilitati?

tra-i-banchiAddio al TFA III ciclo? Concorso a cattedra anche per i docenti non abilitati? Sono queste le indiscrezioni che filtrano dagli ambienti vicini al Ministero. La notizia, pubblicata anche dal Fatto Quotidiano, sta facendo il giro del web. Pare, infatti, che in futuro si dirà addio al TFA III ciclo e si consentirà l’accesso al concorso anche ai docenti non abilitati. L’obiettivo è creare ed attivare dei “mini concorsi” riservati per la fase transitoria che dovrebbero portare poi al nuovo sistema di formazione e reclutamento con le lauree abilitanti e i tirocini nelle scuole.

Scuola, indiscrezioni da viale Trastevere

Bocche cucite ancora dalle parti di viale Trastevere ma le notizie cominciano a rincorrersi e tendono a trovare conferme. Anche i sindacati non si sbilanciano ancora ma c’è la voglia di evitare un nuovo polverone  tra i docenti precari e non di tutto il Paese.

Se venisse confermata la notizia, quindi, il terzo ciclo del TFA non prenderebbe mai corpo.

Il governo, infatti, ha già deciso di superare l’attuale impostazione che prevede l’abilitazione come prerequisito per il concorso: in futuro ci sarà un unico momento di selezione post laurea, che darà accesso ad un tirocinio lavorativo di tre anni e poi si passa quasi automaticamente al ruolo. Come chiarito e anticipato dalla redazione de “Il Fatto Quotidiano”,  resta il problema di chi si trova nel guado tra l’ultimo concorsone  e l’avvento del nuovo sistema che non andrà a regime prima di 5-6 anni. Circa 80mila docenti già abilitati, più un numero imprecisato nella terza fascia delle graduatorie, dove si iscrivono i laureati senza abilitazione, spesso anche loro utilizzati come supplenti. Più o meno i 200mila citati da Renzi per cui il Ministero sta studiando una cosiddetta “fase transitoria”.

Scuola, possibili concorsi riservati ai precari

scuola-780x519Nessuna ufficialità ancora, ma il progetto è in fase embrionale in Parlamento. Una serie di concorsi riservati ai precari: a tutti, però, e non solo agli abilitati come si poteva pensare. Ci sarebbero, però, alcune diversificazioni. Per gli insegnanti di seconda fascia il concorso sarebbe più snello (si vocifera addirittura un solo colloquio orale, senza prove scritte) e darebbe accesso direttamente al ruolo, attraverso il consueto “anno di prova”. Per gli insegnanti di terza fascia, invece, ci sarebbero dei test e una importante e attenta valutazione del servizio svolto: i vincitori in questo caso accederebbero al tirocinio di durata triennale, che nel nuovo sistema costituirà un momento di formazione-lavoro precedente alla stabilizzazione vera e propria. Questi concorsi, prosegue il “Fatto Quotidiano”, verrebbero banditi dopo l’assorbimento delle graduatorie dell’ultimo concorsone, quindi non prima del 2018. Ipotizzabile, in tal senso, uno scaglionamento ma solamente sulle materie e nelle Regioni più affollate e dove si ravvisa l’esigenza.

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21/11/2016

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